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Recensione del libro Che Pizza! di Paolo D’Achille

In concomitanza dell’Expo di Milano del 2015 Paolo D’Achille, professore di Linguistica Italiana presso l’Università Roma Tre, nonché responsabile del servizio di consulenza linguistica dell’Accademia della Crusca, pubblica un articolo sul piatto italiano più famoso al mondo e sull’origine, storica ed etimologica, con cui viene indicato: la pizza. La casa editrice Il Mulino, entusiasta di questo progetto e con fervente entusiasmo, decide di pubblicare nella collana Parole nostre quello che diventerà un tassello importante del nostro speciale e il centro di questa recensione, il libro Che Pizza!

“Pizza” è ad oggi la parola italiana più conosciuta nel mondo, sono 60 le lingue che la hanno adottato senza mutarla. La pizza vanta origini molto antiche, che si perdono nei meandri del tempo, ma il suo successo è relativamente recente, iniziando infatti nel secondo dopoguerra. A testimoniarlo è il fatto che la parola “pizza” non era neanche molto conosciuta nella tradizione italiana: le prime quattro edizioni del Vocabolario dell’Accademia della Crusca, infatti, non recano traccia di essa; probabilmente sarebbe stata inserita nella quinta edizione se questa fosse stata conclusa. Il motivo è semplice: “pizza” è considerata una variante dialettale romano-napoletana, mentre il termine fiorentino accettato dalla lingua è focaccia o schiacciata. Tuttavia, a un certo punto della sua storia, il lessico italiano si svincola dall’archetipo toscano e si amplia, lo dimostra il fatto che diverse varianti meridionali entrano nell’uso comune, tra le quali anche la parola “pizza”.

Per quanto riguarda l’etimologia del termine, abbiamo detto che risale ad un lontano passato. Sono state avanzate all’interno del libro varie ipotesi. Si è partiti dal protoindoeuropeo, dall’indoeuropeo, dall’aramaico, dal greco, dal latino, ma tra queste numerose ipotesi quella che ha avuto maggior successo è quella che ne attesta l’origine longobarda, avvalorata dalla comparsa del termine in alcune zone del Mezzogiorno di dominazione longobarda. Dalle attestazioni non si ricavano solo notizie relativa all’origine e lo sviluppo del termine. D’Achille, infatti, si concentra anche sull’evoluzione della pietanza, sulla sua evoluzione dal punto di vista gastronomico: una prima attestazione del XIV secolo fa riferimento a “due pizze di cacio”, presentandoci quindi un piatto diverso rispetto all’odierna pizza. Il termine, infatti, intende diversi tipi di preparazioni: pizze farcite, focacce preparate etc.

Molto più tardi, nel XVIII secolo, compaiono testimonianze relative a pizzaioli ambulanti che vendevano pizze con la mozzarella, prodotto che già contraddistingueva la pizza napoletana. Ed è questa particolare connotazione della pizza che ha scalzato le precedenti: ancora oggi è questa la pizza napoletana canonica (pomodoro, mozzarella e basilico). La pizza raggiunge l’apice del successo intorno agli anni ’80 del XIX secolo, quando un pizzaiolo crea una pizza con gli ingredienti sopra citati, che richiamano i 3 colori della bandiera nazionale, in onore della regina Margherita di Savoia. Da allora la pizza si identifica come piatto nazionale, soprattutto nel secondo dopoguerra. Il termine “pizza” – dalla connotazione puramente gastronomica – è poi entrato nella lingua comune e, inserito in particolari espressioni popolari, assume diversi significati.

A partire quindi dalla sua forma, il termine si estende ad indicare vari significati:

La pellicola cinematografica, data la sua forma schiacciata, è stata ed è ancora designata come “pizza”;

L’espressione “Che pizza!”, che dà il titolo all’opera di D’Achille, indica noia, tedio, pesantezza, poiché la pizza può risultare pesante e difficile da digerire, se non ha avuto una corretta lievitazione.

Il termine “pizza” può indicare anche uno “schiaffone” (“dare una pizza”), inteso come schiaffo che “schiaccia” la guancia.

Dal termine originario sono nati diversi derivati: pizzeria, pizzaiolo, pizzata. Grazie al professor Paolo D’Achille è possibile ripercorrere brevemente l’origine e la diffusione della pizza; possiamo così comprendere anche la portata storica di questo piatto che mette in luce la dinamicità del mercato della nostra penisola, già in epoca medievale.

che pizza! Paolo D'Achille

La copertina del saggio Che pizza! Pubblicato da Universale Paperbacks Il Mulino, il saggio del professore Paolo D’Achille è nella collana Parole Nostre.

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Il libro recensito è stato cortesemente fornito dalla casa editrice.

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