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JET LEG – Biennale di arte e cultura tra Napoli e Monaco

La leggenda narra che sull’isolotto di Megaride, dove oggi sorge il Castel dell’Ovo in Napoli, fu ritrovato il corpo di una sirena, Partenope, la quale, dopo aver fallito nell’intento di ammaliare l’astuto Ulisse, si gettò in mare uccidendosi.

ˈmɛɡəˈraɪd rappresenta quindi il luogo di fondazione della città, un luogo primordiale che presta oggi il nome alla prima sfida espositiva di JET LEG, biennale d’arte e cultura. Nella sua edizione italiana, essa ha coinvolto cinque giovani artisti con base a Monaco di Baviera (Germania), che hanno dovuto affrontare la complessa urbanità di Napoli e tradurla all’interno delle sale espositive dell’ Antro di Virgilio.

JET LEG – Biennale di arte e cultura tra Napoli e Monaco

Opera video dell’artista Claudia Barcheri

Coordinato della napoletana Sara Fosco e curato della monacense Constanze Metzel, prende vita nel 2021 questo scambio artistico multidimensionale transnazionale. Il titolo è un neologismo che sta per “ritmo asincrono” e prende origine non dal fuso orario (jet lag), bensì dal Jet Leg culturale, che è alla base dei confronti artistici che caratterizzano la nostra epoca. JET LEG sviluppa le potenzialità della residenza artistica e dello scambio culturale a livello internazionale e lo fa superando vincoli istituzionali e logiche di mercato, a favore di una mediazione a misura d’artista, che sappia creare nuovi input all’interno del panorama europeo.

JET LEG – Biennale di arte e cultura tra Napoli e Monaco

Nella prima sala dell’Antro di Virgilio, l’opera dell’artista Danilo Bastione.

 

L’opera dell’ospite Martin Fengel.

Realizzata con il patrocinio del Goethe-Institut di Napoli, del Kulturreferat di Monaco di Baviera e dell’Assessorato al Comune di Napoli…, grazie al supporto e alla partecipazione di ShowDesk, l’iniziativa rientra nell’ambito del Maggio dei Monumenti 2021 e ha ospitato una selezione di opere site-specific realizzate dai cinque talenti durante la residenza a Napoli, insieme agli altri interventi degli artisti Olaf Metzel, Benedetto Piscitelli, Martin Fengel, Noém Held, Felix Flemmer e Raquel Rodriguez. La prima tappa italiana, coordinata da Sara Fosco, si è conclusa il 18 giugno attraverso un dibattito dal formato ibrido (GRANDE BUFF & Deep Talk), durante il quale sono stati affrontati argomenti alla base della risposta culturale di JET LEG. Tra questi spiccano opportunità e rischi forniti al giorno d’oggi per la creazione e il miglioramento di una cultura europea, nonché approcci, istituzione e insegnamento nella scena artistica attuale, soprattutto dopo la crisi.

JET LEG – Biennale di arte e cultura tra Napoli e Monaco

Nell’ultima sala dell’Antro di Virgilio, l’opera dell’artista Florian Huth.

 

Opera dell’ospite Olaf Metzel.

Con uno sguardo mirato al futuro, ma già vigile verso la città di Napoli, questo progetto bilaterale lancia l’OPEN CALL per giovani artisti napoletani, che potranno poi ripetere l’esperienza di JET LEG a Monaco il prossimo anno.

Sorge spontaneo un quesito: come possono questi due luoghi (Monaco e Napoli) che sembrano così diversi, essere portati a uno scambio culturale stimolante in relazione alle loro necessità e possibilità? (scrive Danilo Bastione, direttore artistico e artista coinvolto del progetto Jet Leg). Ideate durante un periodo di residenza di un mese, le opere in mostra presso la sede comunale del Castel dell’Ovo rispondono a questa domanda, accolgono in maniera imprevista e impregnano lo spazio antico delle sale del Castello, al quale si adattano coinvolgendone ogni elemento. A sorprendere lo spettatore è la coerenza con cui queste dimostrano di conoscere una città così distante dalla realtà da cui provengono i loro autori. È estremamente riconoscibile il gesto con cui ognuno degli artisti – Danilo Bastione, Claudia Barcheri, Barbara Herold, Federico Belfrati e Florian Huth insieme a tre special guests: Olaf Metzel, Martin Flengel, Benedetto Piscitelli – ha voluto omaggiare Napoli.

JET LEG – Biennale di arte e cultura tra Napoli e Monaco

Opera video dell’artista Barbara Herold.

La mobilità sociale di per sé – scrive Sara Fosco – oltre che uno spostamento è spesso sinonimo di forte cambiamento, trasformazione di spazi, territori e identità che non scompaiono, ma si stratificano. A rendere forte questo processo di scambio è proprio l’arte, un linguaggio universale che offre uno spazio d’azione di eccezione per l’Europa di oggi.

Opera dell’artista Federico Delfrati.

– OPEN CALL Per la prossima edizione di JET LEG Monaco 2022 stiamo cercando cinque artisti napoletani. (per maggiori informazioni visitare il sito web www.jet-leg.info ).

Tutte le foto sono di Sveva Ventre.

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