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Oggi vogliamo portarvi all’interno di un luogo magico che ci ha lasciato senza fiato per la bellezza e l’armonia che si respirava. Un luogo che nonostante l’ubicazione in una delle vie più affollate di Napoli, riesce a custodire all’interno una storia secolare ricca di arte e bellezza. Il nostro viaggio ci porta all’interno del Monastero di Santa Chiara.

Il complesso si compone di una chiesa e un monastero la cui costruzione ebbe inizio nel 1310 per volontà di Roberto D’Angiò e della sua seconda moglie Sancia di Maiorca. Nel 1340 la chiesa fu aperta al culto e poco dopo venne realizzata anche la parte residenziale per le clarisse e i frati minori francescani.

L’aspetto architettonico della chiesa richiama nelle sue forme originarie il gotico provenzale con un bellissimo rosone traforato incastonato nella facciata. All’interno della chiesa è possibile vedere anche alcuni monumenti funebri dedicati alla famiglia reale angioina, come la tomba del re Roberto d’Angiò realizzata dai fratelli Bertini o le tombe che accolgono le spoglie di Carlo di Calabria e Maria di Valois, realizzate dal maestro Tino di Camaino. In S.Chiara, in una cappella, sono accolte anche le spoglie della famiglia dei Borbone.

Chiostro Monastero Santa Chiara. Foto: Alessandra Randazzo

Lo stile architettonico della chiesa cambiò nel 1742, quando l’edificio fu ristrutturato ad opera dell’architetto Domenico Antonio Vaccaro che apportò modifiche barocche.

Durante il secondo conflitto mondiale, la chiesa venne quasi del tutto distrutta da un bombardamento aereo. Santa Chiara fu ricostruita e restaurata sotto la direzione di Mario Zampino e venne ripristinato l’originale stile gotico.  Il 4 agosto 1953 la chiesa fu riaperta al culto.

Ma quello che ci ha incantati e che molti turisti ammirano è il ben più famoso Chiostro Maiolicato del monastero che nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni ma che incanta ugualmente per bellezza.

Chiostro Monastero Santa Chiara. Foto: Alessandra Randazzo

Il lavoro più importante è stato eseguito da Vaccaro tra il 1739 e il 1734 durante il badessato di Suor Ippolita Carmignano che ha modificato il giardino. Chi visita il chiostro può godere della vista di un giardino all’italiana con siepi e fontane e altri settori dedicati alla coltivazione. Colpo d’occhio per bellezza e colori sono i pilastri e i sedili maiolicati e decorati con scene del quotidiano partenopeo dagli artigiani Donato e Giuseppe Massa, che hanno armonizzato la policromia del Chiostro con tutti gli elementi architettonici e naturali circostanti.

Anche le pareti del chiostro sono riccamente decorate con affreschi risalenti alla prima metà del XVII secolo ma l’autore resta ignoto. Probabilmente era un allievo della scuola di Belisario Corenzio.

Terme Romane inglobate nelle strutture dell’edificio trecentesco. Foto: Alessandra Randazzo

Inglobato nelle strutture più antiche anche uno stabilimento termale romano scoperto però nel dopoguerra e appartenente probabilmente ad una villa patrizia.  La loro ubicazione è fuori le mura urbane dell’antica città e secondo i dati archeologici costituiscono la testimonianza più completa a noi pervenuta di terme a Neapolis. La datazione è prossima al I d.C. e i condotti idrici facevano parte del famoso acquedotto del Serino, chiamato anche augusteo, che fu costruito intorno al 10 d.C. per risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico della città.

Nel percorso di visita è possibile vedere due livelli di struttura costituita da una parte ipogeica e l’altra con gli ambienti termali veri e propri. Parte della struttura non è ancora stata scavata e riconoscibili sono il frigidarium, la cisterna, lo spogliatoio, il laconicum e la natatio.

ORARI APERTURA/CHIUSURA COMPLESSO MONUMENTALE

LUN-SAB 9:30 – 17:30

DOM 10:00 – 14:30

ULTIMO INGRESSO 30 MINUTI PRIMA DELL’ORARIO DI CHIUSURA

ORARI APERTURA/CHIUSURA BASILICA

TUTTI I GIORNI 7:30 13:00 – 16:30 20:00

Info costi: http://www.monasterodisantachiara.it/#contact

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