Verona Mineral Show, nella città degli innamorati è arrivata la fiera internazionale dei minerali e delle pietre preziose
Tre giorni interamente dedicati alle pietre, ai minerali e ai fossili si sono appena conclusi alla Fiera di Verona: la sessantatreesima edizione di “Geo Shop” si è svolta nel weekend del 22, 23 e 24 novembre; un evento che ha dilettato e istruito al tempo stesso, adatto a grandi e piccini. Fossili di animali e piante, attività e laboratori, gioielli e gingilli da collezionare e indossare, alla scoperta delle proprietà naturali e benefiche delle pietre. Non, dunque, una semplice rivendita di minerali, ma un’occasione di arricchimento conoscitivo per tutti i visitatori accorsi.
Numerosi, infatti, i settori merceologici visitabili: dalla mineralogia alla paleontologia, dalla malacologia alla entomologia, dalla gioielleria alla bigiotteria, dall’editoria all’esposizione di attrezzature e lavorati in genere. Un’ampia scelta di materiali quali ambra, perle, coralli, pietre dure ed ovviamente pietre preziose e semi-preziose. Ametista, occhio di tigre, ossidiana fiocco di neve, corniola, avventurina, angelite, pietra di luna, tormalina, ematite, quarzo rosa, quarzo ialino: uno scintillio di colori e varietà minerali, esposti nelle loro versioni grezze o burattate, incastonate in splendidi gioielli oppure plasmate per la realizzazione di lampade di sale, sculture sferiche o piramidali. Presenti anche statue lapidee di animali, conchiglie e fossili di vario tipo, per la gioia dei bambini incantati alla loro vista.
Ogni materiale era accompagnato da una spiegazione relativa alle proprietà specifiche di ciascuna pietra, comprendendo anche una sezione con libri e testi settoriali per coloro che fossero interessati ad approfondire la materia. Alcuni stand esponevano anche oggetti tipici delle filosofie orientali, caratterizzate da incensi, musiche, sculture, strumenti musicali e campane tibetane atte a ricrearne l’atmosfera. Peculiari i quadri realizzati con minuscoli frammenti d’oro rinvenuti nel letto del fiume Adige, nonché gli alberi della vita realizzati in sette colori diversi, rievocanti i sette chakra che per la medicina ayurvedica corrispondono ai centri energetici in cui scorrerebbe l’energia corporea.
Svariati gli espositori e i venditori provenienti da tutto il mondo: Madagascar, Germania, India, Singapore, Lituania, Nepal, Pakistan, Serbia, Nigeria, Ungheria, Turchia, Spagna, Marocco, Brasile, Russia, Kosovo, Slovenia, Etiopia, Francia, Romania, Tunisia e Cina. Una varietà culturale, oltre che materiale, evidente dall’area di provenienza dei prodotti: geode di ametista (nelle versioni chiara proveniente dal Brasile e scura dall’Uruguay), deserto pietrificato dell’Arizona, medaglie in rame purissimo, frammenti di luccicante pirite del Trentino, esemplari di elestiale, ciondoli di labradorite, druse di cristallo di rocca, gemme e molto altro. I geodi sono cavità di rocce ignee sferiche rivestite di cristalli al proprio interno, mentre le druse sono aggregazioni di cristalli su una matrice rocciosa e tendenti ad accrescersi sull’estremità opposta; due esempi affascinanti della potenza creatrice della natura.
Mostre correlate all’evento: “Profondo Blu – Biodiversità nei mari del passato e del presente”, una mostra dello scorso maggio relativa alla Paleontologia e Malacologia; unitamente alle antecedenti “Le Pietre dell’Erudito – Scholars’s Stone” e alla collezione di minerali e fossili “Stone Art”.
Prossimo appuntamento nel 2020, il 22, 23 e 24 maggio, con il “Geo Business”. Sono occasioni di diletto, di acquisti, di collezionismo, ma soprattutto di maggiore conoscenza delle ricchezze naturali della terra.
Tutte le foto dal Verona Mineral Show sono scatti di Cristina Trimarchi.