ANTEPRIMA SPECIALE AL PROSSIMO TRIBECA FILM FESTIVAL: “JAGO INTO THE WHITE”
Il film evento diretto da Luigi Pingitore sull’artista pop star da oltre un milione di follower sarà nelle sale italiane il 18 e 19 giugno 2024 come primo EVENTO OFF della GRANDE ARTE AL CINEMA
Leggi qui la recensione di Alessandro Turillo (12 giugno 2024)
Leggi qui le informazioni ufficiali sul film
È davvero un’emozione grandissima ricevere dal lavoro di Jago e Pingitore l’enorme carica di passato e futuro del nostro Paese, sentirla riverberare nel lavoro di due artisti contemporanei che sono in grado di restituire qualcosa che da moltissimo tempo aleggia nell’aria, qualcosa che respiriamo con fin troppa placida normalità, e che poi si manifesta nella nascita di un’opera d’arte oggi.
Jago into the White è un documentario di Luigi Pingitore sulla forza e la presenza della scultura di un artista del Lazio che porta per il mondo, con coraggio e fierezza, un sapere antico, qualcosa di remoto che potrebbe apparire quasi come misterico, se Jago non lo rendesse normale e fruibile da tutti: la scultura.
Il documentario racconta sia la nascita di un’opera di Jago, la “Pietà”, sia del rapporto dello scultore con l’atto pratico di lavorare il marmo e il proprio carattere. Un dare forma che diventa rapporto con la possibilità di osservare e vivere gli avvenimenti che ci coinvolgono e rendono fratelli, o se vogliamo coabitanti di uno stesso grande pianeta.
Il documentario nel suo racconto incontra fatalmente – nel 2020 – il periodo della pandemia, le vicende pratiche, umane e simboliche, che l’artista attraversa mentre lavora, riflette e trasforma, il proprio percorso personale.
Pingitore ci porta nel mondo di Jago con un grande respiro che trovo adatto alle persone che dello scultore sanno poco o nulla, ma anche per chi invece, e sono tantissimi, lo segue sui social fin dalle origini.
Jago ha usato i social come mezzo di comunicazione con la naturalezza di chi è nato alla fine degli anni ’80, cavalcando però queste possibilità generazionali con la determinazione di un artista contemporaneo.
Ci sarà forse capitato di pensare che i grandi artisti visivi del passato sarebbero stati a loro agio con i social, nonostante l’immersione completa nel loro lavoro, vedere come Jago interpreta queste possibilità di comunicazione, ci dà una piccola conferma di questo nostro fantasticare, tra passato e presente.
Ed è proprio questa poi una delle grandi occasioni che la sua opera ci offre, un dialogo con un patrimonio si cui spesso non avvertiamo la magnificenza, dandolo per scontato oppure non riuscendo ad attraversarlo nella sua infinita risonanza simbolica.
L’opera di Jago e il documentario fanno proprio questo, riportano lo spettatore al centro delle sue possibilità di ricominciare a vedere di che materia siano stati fatti i sogni del passato, le storie, le esigenze, quegli strani echi che attendono solo di essere di nuovo ascoltati.
Ma tutto questo sapere dove si trova? Per Jago è dentro al dialogo, o lotta, o incontro, che lui fa con il marmo. Alla fine del film abbiamo una consapevolezza quasi fisica di un materiale che sappiamo pregiato, ma che finché non è attraversato nella sua trasformazione rimane in parte inerte alla nostra coscienza.
Jago into the White è una grande lezione relativa al tempo e al peso dell’anima, nel lavoro che ogni individuo potrebbe intraprendere per dare forma alla sua vita.
Jago e Pingitore sanno portarci in un territorio vasto come la storia dell’arte italiana, senza però farci perdere l’essenza che pervade il tutto delle opere, dalle antiche statuine preistoriche fino a noi: la continua ricerca di incontro con la nostra umanità, che non è mai data per certa ma è in continua evoluzione.
Italy’s ‘new Michelangelo’ bringing sculpture into 21st century
The Guardian
Verrà presentato in anteprima alla prossima edizione Tribeca Film Festival (5-16 giugno 2024) JAGO INTO THE WHITE di Luigi Pingitore che narra vita, viaggi, sogni e ambizioni di un giovane scultore italiano che ormai tutti conoscono nel mondo come il nuovo Michelangelo. Dopo Tribeca, il film arriverà nelle sale italiane solo per due giorni il 18 e 19 giugno come primo evento della Stagione 2024 OFF della Grande Arte al Cinema di Nexo Digital (elenco sale su nexodigital.it).
JAGO INTO THE WHITE racconta due anni della vita di Jago, da quando si trasferisce da New York a Napoli e, in piena solitudine, lavora giorno e notte alla sua nuova scultura: una versione moderna e personale della Pietà. Per diversi mesi sarà da solo assieme al blocco di marmo, in uno stretto rapporto di amore e odio, desiderio e paura. Ma Jago non è solo l’artista che ripercorre le orme dei grandi maestri del Rinascimento, è anche una giovane pop star con oltre un milione di follower sui social che seguono costantemente ogni suo progresso e sono presenti in massa alle sue mostre. Ed è un instancabile viaggiatore che si muove in ogni angolo del mondo e un imprenditore che ha sfidato le regole dell’arte contemporanea per fuoriuscire dalle logiche del mercato e provare a indicare ai ragazzi una nuova strada per approcciare e raccontare l’arte.
Come spiega il regista Luigi Pingitore: “A dispetto del cliché romantico dell’artista tormentato e alienato, la prima impressione che si ricava osservando Jago è quella di una persona consapevole che tutto, nella nostra esistenza, passa dall’energia. Che vita e arte non devono viaggiare separati. E che l’arte non è solo testimonianza di ciò che siamo, ma è soprattutto un esercizio di immaginazione su ciò che possiamo diventare. Sin dai primi ciak mi ha colpito il rapporto quasi agonistico che Jago ha con il marmo. Il suo è un lavoro animale, fisico, non solo spirituale. Un lavoro in cui maestria tecnica e sudore sono sullo stesso piano. È come se quella chiesa nel cuore di Napoli, a un certo punto, fosse diventata un ring. E il marmo il suo avversario. Con lui lì da solo che, giorno dopo giorno, ripresa dopo ripresa, cerca di vincere il suo incontro. Il percorso per arrivare alla statua diventa in questo senso molto più importante dell’opera stessa. Perché quella forma – La Pietà – non avrebbe senso se prima non ci fosse stata tutta quella fatica e tutti quei sacrifici, se non avessimo visto con i nostri occhi quei momenti di esaltazione e quelle giornate di scoraggiamento. Tutta la bellezza che arriva al pubblico è simile alla luce che ci arriva solo dopo molti anni dopo l’esplosione della stella. Noi vediamo la luce ma ignoriamo quello che c’era prima. Quel prima invece è stato il centro del mio lavoro. Abbiamo cominciato a girare poche settimane dopo la fine del primo lockdown e da allora, e per tutti i 3 anni della produzione, ho portato la macchina da presa quanto più vicino, io spero, alla vera essenza dell’uomo Jago. Per provare a raccontare qualcosa che sia i suoi followers che i suoi detrattori, abituati all’immagine proiettata dai social, non avevano mai visto. E per testimoniare la verità della sua vita, una vita in continua espansione, che lo porta a viaggiare dappertutto e a essere allo stesso tempo artista, imprenditore, comunicatore e pop star”.
Aggiunge Jago: “Vorrei che lo spettatore guardasse questo film con la consapevolezza che esso racconta anche un’altra storia. C’è la mia vita e la mia opera ovviamente, ma c’è anche la magnifica avventura che ha portato un regista in 4 anni a dar vita a un’opera nella più totale indipendenza. Creando, per un puro gioco del caso, un parallelismo con la mia storia di artista, che si è formata anch’essa nella solitudine, nella distanza dal Sistema Italia e con uno sguardo forgiato nel sacrificio. Into the white è quindi un viaggio condiviso, che per me è stato una magnifica lezione di scultura.
È per questo motivo che oggi sono animato da un senso di gratitudine, perché è raro in vita avere la possibilità di vedersi e conoscersi attraverso gli occhi di qualcun altro”.
JAGO INTO THE WHITE è prodotto da JCJ e distribuito nei cinema italiani come Evento OFF della stagione 2024 della Grande Arte al Cinema di Nexo Digital in collaborazione con i media partner Radio Capital e MYMovies.it e con Abbonamento Musei. Sempre Nexo Digital si occuperà delle vendite internazionali del film con l’obiettivo di distribuirlo in oltre 50 paesi.
CREDITS
Sceneggiatura, Fotografia, Regia | Luigi Pingitore |
Produzione |
JCJ Srl |
Delegati di Produzione |
Michela Ruggieri
Tommaso Zijno |
Montaggio | Paolo Guerrieri |
Musiche originali |
Andrea Felli |
Sound design e Mix
Colorist
Supervisor Post-Produzione
Foley artist
Musiche eseguite da
Edizioni Musicali
Riprese Aeree |
Stefano Di Fiore
Graziano Giordani
Luciano Vittori
Davide Dell’Ariccia
Durkess
Thaurus Publishing Srl
Flyciak
Studio R Videoproduction
|
Nazionalità ITALIANA
Anno di produzione 2023
Durata 94’
Comunicazioni ufficiali, video e immagini dall’Ufficio Stampa Nexo Digital. Aggiornato il 14 maggio e l’11 giugno 2024.