IL PAN – PALAZZO DELLE ARTI NAPOLI CHIUDE PER RISTRUTTURAZIONE, E GLI SPAZI SARANNO DEL MUSEO DELL’IMMAGINE; NEL FRATTEMPO IL MUSEO RESTA APERTO NEL METAVERSO E NASCE IL METAPAN
IL NUOVO PAN – IL MUSEO DELL’IMMAGINE
A marzo il PAN | Palazzo delle Arti Napoli chiuderà per avviare un piano di ristrutturazione che si compone di molteplici interventi – finanziati con fondi PNRR, POC Metro e POC Regione Campania e con risorse dalla Città Metropolitana di Napoli – la cui conclusione è prevista per il 2025.
Oltre ad essere un luogo espositivo, il PAN – Museo dell’Immagine intende proporsi come vero centro di ricerca, in cui indagare le nuove frontiere del panorama visuale, ospitare progetti artistici tesi ad esplorare lo statuto delle immagini, seminari, dibattiti.
METAPAN – IL PROGETTO DIGITALE
La pausa dalle attività del Palazzo ha fornito l’occasione per avviare un’iniziativa che permetterà al Museo di restare “aperto” e attivo, ma nel metaverso.
Nasce, così, MetaPAN, da oggi aperto al pubblico. Un luogo destinato ad arricchire permanentemente l’offerta espositiva attraverso mostre d’arte digitale e aree virtuali in cui continuare a fruire dell’offerta museale cittadina attraverso uno sguardo legato alla ipercontemporaneità.
Un nuovo ed entusiasmante progetto digitale – finanziato dalla Città Metropolitana di Napoli e promosso dal Comune di Napoli in partnership con MEET Digital Culture Center, il Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale di Milano – curato da Maria Grazia Mattei, Fondatrice e Presidente di MEET e Valentino Catricalà, curatore d’arte contemporanea, con la supervisione tecnica dell’architetto Giuliano Bora, che ha realizzato lo spazio all’interno di una piattaforma immersiva tridimensionale.
METAPAN: UN CICLO DI MASTERCLASS NELL’AMBIENTE DIGITALE
Inoltre, lo sviluppo del MetaPan come spazio di comunicazione internazionale sarà anche occasione di collaborazione con accademie e università, per mettere a punto strategie di promozione del museo fisico attraverso gli spazi virtuali. Oltre alle sale espositive, infatti, lo spazio ospita anche una conference room che accoglierà, tra febbraio e marzo 2024, un ciclo di masterclass sulle tematiche legate all’arte digitale tenuto da alcuni tra i più importanti docenti ed esperti di arte e new media di rilievo nazionale ed internazionale: Derrick de Kerckhove, Ruggero Eugeni, Elisabetta Modena, Andrea Pinotti, Francesco Spampinato. Introdotti da Vincenzo Trione, gli appuntamenti saranno in parte aperti al pubblico e in parte riservati a studenti accreditati che potranno ricevere, alla fine del ciclo, un attestato di partecipazione all’iniziativa.
Bianco-Valente (Giovanna Bianco, Latronico, 1962 e Pino Valente, Napoli, 1967) vivono a Napoli dove si sono incontrati nel 1993. Iniziano il loro progetto artistico indagando dal punto di vista scientifico e filosofico la dualità corpo-mente, l’evoluzione dei modelli di interazione tra le forme di vita, la percezione, la trasmissione delle esperienze mediante il racconto e la scrittura. A questi studi è seguita un’evoluzione progettuale che mira a rendere visibili i nessi interpersonali.
Gli artisti intendono lanciare un ponte fra queste capacità cerebrali tipicamente umane e il mondo dei sistemi informatici basati sull’intelligenza artificiale, mettendo alla prova la loro capacità di tradurre un’immagine in testo e un testo in immagine.
La mente umana è caratterizzata da vari sistemi di retroazione e autoapprendimento che migliorano costantemente l’adattamento dell’individuo all’ambiente in cui vive. Anche i sistemi di intelligenza artificiale sono dotati di algoritmi di autoapprendimento analoghi. L’opera di Bianco-Valente concepita per il progetto MetaPan vuole proprio sollecitare questi sistemi di auto-apprendimento delle macchine, proponendo nel tempo sempre la stessa descrizione testuale ad una macchina per verificare se ci sia un’evoluzione dell’immagine sintetica prodotta dal sistema.
ceramica, o plexiglass.
Passa utilizza la realtà virtuale per creare video installazioni site-specific adoperando un’ampia gamma di Google Cardboard. In genere i visori 3D sono installati nello spazio reale per disegnare forme geometriche in aree liminali dove gli spettatori possono guardare attraverso le lenti VR, oltre il muro, oltre lo spazio fisico, per immergersi in uno spazio virtuale totalmente ricostruito e ridimensionato. Lo spazio virtuale si trasforma in angoli geometrici estremi e vedute futuristiche che evidenziano il paradosso dell’attuale condizione spazio-temporale che oggi è sempre più diluita tra spazio fisico e spazio virtuale.
Object Oriented Stones – The game, è uno scenario immersivo dove gli spettatori devono entrare in una gigantesca pietra-scultura situata nel bel mezzo del nulla e attraversare un bosco astrato per trovare tra le piante, le dieci pietre. Una volta toccate e quindi bloccate, le pietre emettono dei
suoni e generano un sistema particellare disegnato dalle loro stesse sagome.
Costruendo installazioni immersive, spesso ospitate in siti architettonici storicamente significativi, è impegnato nella reinvenzione delle immagini canoniche attraverso le tecnologie contemporanee. La pittura paesaggista, la scultura e l’iconografia classica sono alcune delle estetiche tradizionali di cui si serve come punto di partenza per le sue opere d’arte ibride e installazioni immersive. La sua pratica variegata si basa sulla creazione di software personalizzati, per declinarsi attraverso performance audiovisive, video, sculture o opere su carta.
Eseguendo un’archeologia del futuro-passato, Laocoön Sequence propone una visione ibrida attraversando il modello e il monumento, il codice, il corporeo e l’iperreale.
IL METAPAN
Spatial.io è una immersive social platform che consente agli utenti di creare e partecipare a esperienze immersive in tempo reale, accessibili e facili da usare su web, mobile e VR.
Il progetto virtuale del museo ha previsto la realizzazione di un Hub centrale per accogliere i visitatori che hanno effettuato l’accesso al portale Spatial.io: lo spazio d’accesso mantiene un legame estetico e visivo con la facciata del futuro PAN. Da questo spazio centrale di accoglienza si accede alle quattro stanze dedicate alle opere d’arte digitali degli artisti e a una conference room. Quest’ultima verrà utilizzata per ospitare conferenze, seminari e workshop. Lo spazio è anche dotato di un monitor per poter proiettare immagini e video in streaming attraverso il semplice sharing dello schermo del proprio dispositivo.
COME ACCEDERE E MUOVERSI NEL METAPAN: ISTRUZIONI PER L’USO
- scaricare Spatial.io, piattaforma che ospita il Metaverso, supportata da tutti i dispositivi, oppure collegarsi al seguente link: https://shorturl.at/yNSXZ
- creare il proprio account con un indirizzo di posta elettronica
- creare il proprio avatar cliccando il botton Create New Avatar riutilizzabile neisuccessivi login e modificarlo a proprio piacere, facendo click su Customize
- è` possibile accedere alla piattaforma anche senza personalizzare l‘avatar, Spatial assegnerà un avatar di default
- movimento e camera
W: avanti
A: sinistra
S: indietro
D: destra
- per correre tenere premuto il tasto Shift insieme a uno dei tasti di spostamento
- per saltare, premere 2 volte la barra spaziatrice
Q: rotazione della camera a sinistra
E: rotazione della camera a destra
S: indietro
V: attiva/disattiva la visualizzazione del volto dell’avatar
- media
T: scattare una foto
R: registrare un video; premere ancora per stoppare la ripresa
- reazioni
C: applauso
Y: Si
N: No
1: Cheer
2: Wave
3: Get Down
4: Pop ‘n Lock
5: Churn Butter
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