Due mondi artistici si incontrano al Canova Tadolini e alla Clode Art Gallery
Mercoledì 20 novembre 2024 – Ore 18:30 / 22:00
Le opere saranno visitabili fino al 5 dicembre
Atelier Canova Tadolini, via del Babuino 150/A – Roma
Clode Art Gallery, via dei Greci 7 – Roma
Ingresso libero
Clicca qui per il commento a cura di Alessandro Turillo (19 novembre 2024)
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commento a cura di Alessandro Turillo (19 novembre 2024)
Tamburro incontra Canova
“Che bella serata”: cosa ci fa dire così? Forse l’atmosfera trascorsa in compagnia di qualcuno. Torniamo a casa, abbiamo appena salutato una persona, presto o tardi le diremo “ti amo”.
Solo un atto poetico può trasmettere l’essenza di un’atmosfera, oppure un approfondimento erudito che però ci porterebbe troppo lontano dal luogo verso cui siamo diretti, la mostra “Tamburro incontra Canova”. Un dialogo particolare tra il passato neoclassico di Canova e il contemporaneo dall’atmosfera estensiva di Tamburro. A Roma – dal 20 novembre al 5 dicembre – presso l’Atelier Canova Tadolini e la Clode Art Gallery, avremo modo di attraversare un sogno contemporaneo che artista, galleristi, curatori e Presidente della Commissione Cultura hanno fatto per noi: un viaggio tra classico e contemporaneo.
Cerco chiavi di lettura per vivere l’arte contemporanea, per scegliere cosa non mi piaccia, e cosa invece valga la poesia del mio presente. Questa mostra mi pare un’occasione per tutte le persone interessate ad entrare in dialogo con almeno due domande: questa è arte? E se lo è, parla del mio vivere oggi? Un attraversamento rassicurante in compagnia della bellezza del passato, e una forma vitale del nostro presente.
L’idea iniziale si sviluppa dentro ad un luogo che ha visto nascere una parte importante del neoclassicismo, fino ad arrivare al Risorgimento e poi all’atto di nascita ufficiale dell’Italia che siamo.
1818, gennaio, Canova all’apice del suo successo firma come garante per l’affitto di un locale in Via del Babbuino, per uno “studio di uso cultura” per il suo allievo e stretto collaboratore Adamo Tadolini. Sono proprio le stesse stanze in cui anni prima ha realizzato numerose famose commissioni. Ora lo lascia all’allievo dando il permesso di riprodurre alcune delle sue opere. Siamo al centro di Roma e della vitalità neoclassica dell’epoca. Ormai da anni Canova è chiamato il nuovo Fidia”, il leggendario scultore dell’età ateniese di Pericle (480-404 a.C.). Ancora oggi nell’atelier nei momenti di calma, risuona una storia che sappiamo senza conoscere.
Proprio qui Francesca Lattanzi, proprietaria del “Canova Tadolini”, insieme a Tamburro dà vita alla prima scintilla del progetto, che oggi è una mostra gratuita. Collabora con loro la Clode Art Gallery, la Camera dei Deputati dà il patrocinio.
Cosa vedremo? Opere pittoriche e installazioni dell’artista italiano famoso per la sua poetica, a cavallo tra figurazione e informale, nel suo incontro con il Maestro del neoclassicismo italiano. Lo stile di Tamburro affronta da anni il presente dell’arte, e lo fa in continuità con una grande corrente pittorica contemporanea.
È una questione di pennelli e immagini, qualcosa al centro del vortice dell’arte contemporanea. La pittura – più di ogni altra forma d’arte – oggi ha accettato il dialogo con il passato che la precede. I motivi sono molteplici, ma per introdurre al lavoro che vedremo, possiamo dire che Marco Tamburro si inserisce all’interno di una tradizione che nasce, per quanto riguarda il contemporaneo, negli anni ’70, soprattutto ma non solo, in Germania. Dopo la grande rivoluzione concettuale, che è ancora oggi di sostegno ad opere come la famosa banana di Cattelan del 2019 (stima approssimativa di 1-1,5 milioni di dollari), alcuni artisti sentono invece il richiamo della figurazione come forma espressiva. I collezionisti sembrano apprezzare maggiorente questa scelta, mano tesa alla comprensione e l’emozione. Noi come pubblico a volte anche inconsapevolmente siamo rimbalzati tra queste due (lo dico qui sommariamente) grandi prospettive artistiche, una più facilmente decodificabile, quella del figurativo e quella più performativa e concettuale che appunto la banana (davvero senza volontà di approfondimento) sintetizza almeno in parte.
Molti pittori oggi davanti a una tela accettano l’incontro e il dialogo col passato, ponendo anche questa domanda: esiste il tempo nell’arte? Adrian Ghenie, quotatissimo figurativo rumeno dice: “per me la cronologia nell’arte non esiste. Caravaggio e De Kooning cercano di risolvere lo stesso problema”. Quale sia il problema è l’ennesimo indovinello dell’arte contemporanea: un po’ come il contenuto della valigetta che Travolta e Jackson aprono in Pulp Fiction, che illumina il loro volto ma di cui il pubblico non vedrà mai il contenuto. Ma attenzione non tutti sono d’accordo con lui: la storia dell’arte ha un tempo e degli sviluppi e il contemporaneo affronta più che mai i problemi del presente. Quello che vorrei evidenziare però è quanto la mostra in corso sia proprio dentro a questo tipo di domande.
Per noi tutto questo è importante? La risposta la si può trovare solo dopo aver visto la mostra in questi due luoghi d’arte, e aver attraversato con Tamburro una parte della poetica di Canova.
Forse – come un famoso critico romano – avremo sempre una maggior propensione per il classico, e saremo perplessi. Oppure certe atmosfere, di cui Marco Tamburro è maestro, saranno filtrate nel nostro immaginario, e saranno li pronte a rappresentare qualcosa che sentiamo ma a cui non avevamo mia dato una forma. Altri ancora potranno trovarsi di fronte a domande che il contemporaneo pone al passato, sperando davvero che artista e pubblico insieme possano trovare almeno parziale risposte al divario sempre crescente tra bellezza della vita e la sua brutalità che in questi anni pare sempre più crescente. Questioni che appartengono tanto a noi quanto a tutti i nostri antenati, persi nella notte dei tempi.
Con l’evento intitolato Tamburro incontra Canova, gli spazi del Museo-Atelier Canova Tadolini e la Clode Art Gallery accoglieranno l’installazione di una selezione di nuove opere realizzate dall’artista contemporaneo Marco Tamburro.
Il vernissage di inaugurazione si terrà il 20 novembre dalle ore 18:30 alle 22:00 presso il Canova Tadolini, luogo iconico e storico nel cuore di Roma, che un tempo fu il laboratorio dello scultore Antonio Canova.
L’evento rappresenta una straordinaria occasione di confronto tra il classico e il contemporaneo, in linea con la visione di Francesca Lattanzi, proprietaria del Canova Tadolini. Il suo obiettivo è proporre un approccio innovativo all’interno di uno spazio che da secoli incarna la grande tradizione scultorea italiana. Come lei stessa afferma, “l’intenzione è quella di creare un dialogo vivo e stimolante tra la tradizione artistica del passato e l’espressività del presente. Per questo l’artista, noto per il suo approccio visionario e spesso provocatorio, troverà spazio accanto alle opere del maestro Antonio Canova, celebre per le sue sculture neoclassiche che hanno segnato l’arte europea”.
Tra le opere inedite create da Tamburro per l’occasione, spicca una rivisitazione pop, in chiave ironica, della celebre scultura Amore e Psiche di Canova. L’opera reinterpreta la grazia e il pathos del capolavoro neoclassico attraverso una lente contemporanea, offrendo un’interazione che stimola il pubblico a riflettere sul senso dell’amore e dei simboli estetici nella cultura odierna.
Tamburro, già presente con l’opera Odio nella mostra collettiva Art is timeless che ha recentemente inaugurato il nuovo spazio della Clode Art Gallery, riafferma il suo ruolo di protagonista del panorama artistico attuale, dopo la recente esposizione antologia al Maxxi, Gemelli. Capace di muoversi con disinvoltura tra temi intensi e sperimentazioni pop, l’artista ha anche un legame profondo con i luoghi e la storia artistica del quartiere, abitando da decenni nell’area limitrofa: “Essere qui, in uno spazio che racchiude la grandezza della tradizione artistica italiana e l’ispirazione senza tempo di Canova, è un privilegio, una responsabilità ma anche un’opportunità di poter intrecciare la mia visione artistica con quella dei maestri, in un possibile dialogo tra memoria e contemporaneo”.
Parte delle installazioni rimarranno visibili presso l’Atelier Canova Tadolini e la Clode Art Gallery per i successivi quindici giorni, offrendo al pubblico un’occasione unica per approfondire l’opera di Tamburro in un contesto straordinariamente suggestivo.
Infoline: Tel. +39 328 9753198 | Email: [email protected]
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